giovedì 29 gennaio 2009

Rispetta il piano e non tergiversare!

Uno dei libri più belli dedicati al trading che ho letto è certamente Master Trader (versione italiana edita da TradingLibrary di Tools and Tactis for the Master Day Trader) dei due fondatori di Pristine.com, Oliver Velez e Greg Capra. Nella prima parte del libro, i due autori elencano i “sette peccati capitali” di un trader. Oggi voglio parlarti del settimo peccato capitale che gli autori mettono in risalto, cioè quello di tergiversare.

Molto spesso capita che molti trader non accettino di sbagliare e di beccarsi una perdita. Perdere, però, fa parte del gioco per cui bisogna considerare le perdite come costi fisiologici da sostenere nel corso dell’attività di trader. Non accettare una perdita spesso trascina con sé altri errori che possono trasformarsi in un vero e proprio boomerang con risultati anche disastrosi. Ho potuto riscontrare questa situazione in diverse sedute di coaching con i miei allievi. Ad esempio, mi è capitato di assistere a situazioni in cui un trade andava chiuso in quanto i prezzi non mostravano la forza che ci si attendeva con la possibilità di un falso break a nostro sfavore. Tuttavia, mentre chiudevo l’operazione con 20 euro di loss rispettando il piano e senza nemmeno ricorrere allo stop loss “catastrofico” (risparmiando qualche decina di euro), l’allievo non lo accettava e decideva di osservare nuovamente il grafico cambiando però time frame dal 5 minuti al giornaliero e poi fino al settimanale per trovare la giustificazione del suo ingresso e un livello più lontano dove eventualmente stoppare poi la posizione. Morale della favola? Io ho perso solo 20 euro e ho potuto rifarmi facilmente nei giorni a seguire segnando nuovi massimi sulla mia equity line, l’allievo poco disciplinato accusava giorno dopo giorno perdite sempre più pesanti perché il titolo scendeva con forza chiudendo poi addirittura dopo qualche settimana, al massimo della frustrazione, con circa 2000 euro di perdita!

L’allievo indisciplinato ha commesso il grave errore di non rispettare il piano iniziale (cambiando addirittura il time frame!!!) che avevamo stabilito prima di prendere posizione (comprensivo di ingresso, stop loss e take profit) e di tergiversare quando bisognava tagliare la perdita. Trading what you see, non trading what you hope… Traduzione concreta: fai trading in base alla realtà dei fatti così come sono e non come tu speri.

Alla prossima!

A cura di Nicola D’Antuono – info@miniday-trading.it

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