lunedì 26 gennaio 2009

La differenza tra il trader dilettante e il professionista

La maggior parte dei trader neofiti pensa che, grazie a un buon corso di formazione oppure attraverso l’acquisto di testi specialistici sul trading, riuscirà a trovare la formula magica per guadagnare moltissimo denaro sui mercati finanziari magari utilizzando un indicatore perfetto che fornisca segnali di acquisto e vendita precisi. Premesso che la formazione sia uno step imprescindibile per chiunque avesse intenzione di cimentarsi professionalmente in questa attività, ciò non vuol dire che in questo modo si avrà la certezza di ottenere profitti costanti sul mercato.

Infatti, un trader dilettante agirà sempre sulla scìa di speranze e desideri senza mai calarsi nei panni del trader riflessivo e concentrato sulle reali dinamiche del mercato, in modo tale da affrontare in modo efficace la situazione corrente. Il dilettante compra le speranze ed è costantemente avvolto in una spirale di paura, ansia e desideri incompiuti. Non ha un piano prestabilito e non se ne preoccupa. Così facendo perde la lucidità necessaria per muoversi correttamente sui mercati e vive le sedute di trading in costante affanno e con la speranza di trovare prima o poi il trade della vita o quello che possa risollevarlo da una precedente forte perdita.

Il trader professionista, invece, è generalmente molto riflessivo, agisce soltanto quando ce n’è il bisogno e non si lascia trasportare dall’emotività. Non si concentra sull’aspetto monetario delle operazioni bensì soprattutto sulla qualità delle stesse. Ha un piano prestabilito prima di iniziare un trade, comprensivo della possibile uscita nel caso in cui subentrassero complicazioni. Sa benissimo che ciò che realmente conta per sopravvivere finanziariamente il più a lungo possibile è perdere poco e cerca così di restare in partita a tutti i costi.

A cura di Nicola D’Antuono – info@miniday-trading.it

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