mercoledì 29 aprile 2009

Il "boomers" fa volare Eems!

Buongiorno a tutti. Stamattina si è attivato un pattern molto raro ma dalla eccezionale esplosività di cui vi ho già parlato tempo fa sulle umili pagine di questo blog: il boomers. Si tratta di un pattern che prevede la presenza di due candele inside consecutive e rappresenta una pausa all'interno di un trend molto forte (per questo si utilizza anche l'ADX che deve essere almeno superiore a 30). Oggi è capitato su Eems (simbolo: EEMS). Tra l'altro il boomers è risultato ancora più interessante perché formato addirittura da tre candele inside. Dunque, c'era una netta contrazione della volatilità. Vediamo il grafico giornaliero e quello intraday. Studiate bene il tutto e inserite questo pattern nella vostra personale "cassetta degli attrezzi".



Alla prossima!

A cura di Nicola D'Antuono - info@miniday-trading.it

martedì 28 aprile 2009

L'influenza suina fa tremare le Borse

Mentre sembrava che tutto filasse liscio senza grossi intoppi (salvo pullback fisiologici), il trend rialzista delle Borse potrebbe aver subito una brusca battuta d'arresto quantomeno nel breve periodo. Male l'apertura di Tokyo stamattina, a ruota hanno seguito tutte le principali Borse europee con il nostro indice S&PMib40 che sta lasciando sul terreno il 3,50% circa. Non ci sono titoli positivi nel listino principale di Piazza Affari.


A scatenare questa ondata di vendita è stata l'influenza suina che ha già colpito in modo deciso il Messico (oltre 150 morti) e sembra essere arrivata anche negli USA, in Canada e Nuova Zelanda. La preoccupazione per un contagio mondiale resta forte e i policy maker stanno già cominciando a prendere misure precauzionali per evitare che si scateni una sorta di psicosi generale come ai tempi della "mucca pazza". Gli esperti temono che questa epidemia possa colpire pesantemente l'economia globale e prolungare la recessione tuttora in corso. Anche sul mercato delle valute la risposta a questo clima di incertezza non si è fatta attendere: gli investitori hanno iniziato a vendere le cosiddette valute high-yield (dollaro australiano, neozelandese, etc) e l'Euro, indirizzandosi verso le "valute rifugio" quali il dollaro USA e lo Yen.
Difficile dire ora come si evolverà nel breve questa situazione. Tuttavia, considerando l'ultimo precedente (la "mucca pazza" appunto), esiste la possibilità che ancora una volta ci sia stato solo un'enorme ondata di panico che poi non si è tradotta in una situazione drammatica. Comunque, la speranza di tutti è proprio quella che questa situazione potenziale di pericolo si sgonfi al più presto...


Alla prossima!
A cura di Nicola D'Antuono - info@miniday-trading.it

lunedì 27 aprile 2009

Piccola ripetizione sul 3 Wakeup Call

Buon inizio settimana a tutti. Siccome ritengo che per un trader è fondamentale mantenere allenato l'occhio per una corretta visualizzazione dei pattern, oggi voglio mostrarvi la potenza del 3 Wakeup Call (uno dei pattern più esplosivi della mio modus operandi) e i suoi effetti su un titolo quotato sul segmento Midex di Piazza Affari, cioè L'Espresso (simbolo: ES). La formazione di un 3 Wakeup Call da oltre 14 punti percentuali (la candela nel grafico in basso indicata con la freccetta verde) ha creato i presupposti per un'ascesa di altri 20 punti percentuali circa. Insomma, con dei pattern del genere (ampiamente spiegati nel mio ebook Trading a Capitali Ridotti) è possiile fare trading davvero in modo esplosivo e profittevole!

Alla prossima!
A cura di Nicola D'Antuono - info@miniday-trading.it

venerdì 24 aprile 2009

L'esplosione di volatilità su Dada porta i primi doni...

Buon pomeriggio a tutti. Nel post di ieri avevo suggerito di seguire il titolo Dada (simbolo: DA), quotato sul segmento AllStars di Borsa Italiana, perché stava formando una congestione molto interessante sotto un ND Point di rilievo posto a 5,49. Stamane è avvenuta la tanto attesa esplosione di volatilità e il titolo risulta al momentotra i migliori di tutta la Borsa con un rialzo intraday che ha superato di gran lunga i 10 punti percentuali (max intraday 5,855).

In realtà, oltre al trade multiday iniziato a 5,49 con stop loss iniziale sotto il minimo di oggi posto a 5,25, ho pensato di sfruttare il momentum venutosi a creare a seguito del breakout di 5,49 entrando con altri 700 pezzi a 5,50 per uscire poco dopo a 5,585. Risultato: oltre 50 euro netti.




Alla prossima!

A cura di Nicola D'Antuono - info@miniday-trading.it

giovedì 23 aprile 2009

Attenzione a Dada...

Buon pomeriggio a tutti. Oggi voglio porre alla vostra attenzione un titolo che sta formando una congestione davvero molto interessante sul grafico giornaliero. L'ho già consigliata ai miei abbonati ma oggi faccio uno strappo alla regola e offro questo consiglio a tutti i lettori di questo blog. Si tratta di un titolo sottile quotato sul nostro mercato azionario: Dada (simbolo: DA). Tra l'altro, se il mercato dovesse continuare a correre per qualche tempo, sarebbe interessante anche la prospettiva di upside per questo titolo che praticamente è ancora sui minimi degli ultimi 3-4 anni e si trova su una zona di supporto storica.



Ora tocca a te! Completa l'analisi grafica di questo titolo e verifica se ci sono le condizioni per lavorarlo in base al tuo livello di tolleranza al rischio. Buon lavoro...

Alla prossima!


A cura di Nicola D'Antuono - info@miniday-trading.it

martedì 21 aprile 2009

Dalla Moneta al Signoraggio (parte V)

Con il conio si è risolto il problema delle truffe sulle monete e si diede garanzia a tutti che la moneta aveva il valore dichiarato. Rimaneva però il problema del frazionamento che permettesse di comprare oggetti di poco valore. Dato che una moneta non poteva avere dimensioni microscopiche per poter formare dei “tagli” piccoli adatti al commercio comune, si è pensato di creare delle monete in materiale non nobile (il più usato dei quali fu il rame) che equivalesse a cifre piccole sottomultiple di una moneta d’oro o d’argento. I più evoluti da questo punto di vista (rispetto all’epoca) furono i Romani. Crearono monete di tutti i valori in grado di soddisfare qualunque esigenza.

La monete di base era il Sesterzio. Seguendo un documentario in TV nel periodo in cui stava per entrare in circolazione l’euro (che disquisiva a riguardo del fatto che dopo 1500 anni ritornavamo ad avere una moneta unica in tutta Europa esattamente come al tempo dell’Impero Romano), valutavano un sesterzio pari a circa 2 euro attuali (in base a ciò che con esso si poteva comprare nell’anno 1 d.C.).

Il sottomultiplo del sesterzio era l’Asso che valeva 1/4 di sesterzio (0,50 euro); seguivano poi 1/2, 1/3, 1/4, 1/6 ed 1/12 di asso (a formare qualcosa come circa 4 centesimi di oggi). A salire c’erano i sesterzi di bassa taglia (fino a dieci) di rame e poi iniziavano quelli in argento ed infine in oro per grossi valori.

Visto che le monete di piccolo taglio erano di rame (che vale molto poco), automaticamente le monete non avevano più un valore intrinseco pari a quello coniato sopra di esso. Cioè sopra la moneta c’è scritto un sesterzio ma in realtà la moneta in se vale molto meno. Questa differenza (valore coniato meno il valore effettivo o intrinseco) si chiama signoraggio.

Lo stato emetteva queste monete come pagamento per i servizi resi dai cittadini diventando conseguentemente un mezzo per produrre ricchezza. Purtroppo fuori dall’impero le monete costruite con materiali non nobili non avevano alcun valore e, quindi, si commerciava con l’estero solo con monete d’oro e d’argento.

Visto che il signoraggio creava ricchezza nell’immediato, i vari regnanti pensarono bene di applicare tale misura anche alle monete d’oro miscelando quest’ultimo con argento o rame. In pratica, se una moneta doveva essere formata da 20 grammi d’oro, il regnante dava ordine di miscelare 5 grammi di rame insieme a 15 di oro e formare comunque una moneta da 20 grammi.

Il sistema era sicuramente geniale, se non fosse stato per il fatto che i commercianti delle altre nazioni non erano degli stupidi. Considerando che la moneta ha un valore intrinseco inferiore, sarebbero occorse più monete per comprare un determinato bene o servizio. Se prima insomma con una moneta d’oro si compravano 10 anfore d’olio, dopo aver mischiato un quarto di rame insieme all’oro, si sarebbero potute comprare solo 7,5 anfore d’olio con quella “nuova” moneta.

A questo punto 10 anfore d’olio costavano 1,33 “monete d’oro” anziché 1 sola moneta d’oro vero con un evidente ripercussione sul prezzo al dettaglio dell’olio stesso. Moltiplicando questo fatto con tutte le merci importate impose ai cittadini romani di aumentare i ricavi del loro lavoro in modo tale da far fronte all’aumento dei prezzi al consumo. In questo modo nacque la sempre attuale inflazione.

Nei circa 1000 anni di esistenza dell’Impero Romano, l’inflazione ha fatto aumentare il prezzo medio della vita di 25 volte. In realtà, oltre a miscelare l’oro con il rame, vi erano altri elementi che portavano i prezzi ad avere una spinta inflazionistica: il fatto che le monete non in oro erano scambiate all’interno dell’impero come dei loro sottomultipli (cioè se una moneta d’oro valeva 500 sesterzi, non si poteva impedire ad cittadino di andarli a scambiare i sesterzi in rame con quelli in oro) quindi la creazione di tutte quelle monete senza valore intrinseco ma con valore ufficiale contribuivano a far aumentare l’inflazione stessa.

A Cura di Patrizio Messina

Autore dell'ebook Autoconsulenza Finanziaria

Eccezionale short su Exor!

Buongiorno a tutti. Oggi voglio commentare un'operazione short che ho effettuato ieri pomeriggio su Exor (simbolo: EXO), titolo quotato sul segmento Midex di Borsa Italiana. Come avete potuto constatare, ieri le Borse mondiali hanno effettuato un forte ritracciamento dopo una lunga cavalcata al rialzo. Le prese di profitto e l'inizio di aperture di posizioni al ribasso sono state davvero forti e molti titoli hanno accusato il colpo lasciando sul terreno diversi punti percentuali.
Nel pomeriggio il nostro indice S&P/Mib40 ha iniziato una seconda gamba ribassista a seguito di un breakdown molto potente di una lunga congestione (in questo caso "distribuzione") che si era sviluppata dopo i ribassi della mattinata. Vediamo il grafico a 5 minuti.

Tra i tanti titoli in odore di ribasso c'era anche Exor che stava formando uno strettissimo consolidamento tra 10,27 e 10,22.

Quando ho visto l'indice scendere in modo violento, ho colpito il "denaro" a 10,22 entrando short con 500 pezzi e ho atteso l'evoluzione della congestione.



Da lì a poco i prezzi hanno messo a segno una discesa velocissima fin sotto i 10 euro. Decidevo così di chiudere il trade a 9,95, portando a casa ben 127 euro netti.



Alla prossima!

A cura di Nicola D'Antuono - info@miniday-trading.it

lunedì 20 aprile 2009

Breakout di volatilità su Unicredit!

Buongiorno a tutti e buon inizio settimana. Stamattina si è attivato l'ordine buy su Unicredit (simbolo: UCG), che avevo suggerito ai miei clienti che seguono ogni giorno la newsletter di Borsa Traders Truth. Infatti, quando ho analizzato i grafici daily del nostro listino questo fine settimana, ho notato che Unicredit aveva formato un ID/NR22, cioè una candela inside con il range più piccolo delle ultime 22 sedute. Ciò testimoniava una netta contrazione della volatilità, tra l'altro proprio sotto il massimo relativo posto a 1,848. Il mio suggerimento è stato di entrare al rialzo al superamento di 1,848 per un target di breve posto a 1,89. Vi invito a studiare il grafico daily e verificare la presenza del pattern summenzionato. Io, invece, vi mostro il grafico a 5 minuti di oggi e l'andamento dei prezzi.
La rottura è stata eccezionale e il nostro target è stato raggiunto alla perfezione!

"Ottimo gain su UCG, out 1.869, anticipato long a 1.84, presi 135 euro. Grazie!"

- Paolo

A cura di Nicola D'Antuono - info@miniday-trading.it

sabato 18 aprile 2009

Breakout di un ND Point su Esprinet

Buongiorno a tutti. Ieri è avvenuto il breakout di un ND Point molto interessante su Esprinet (simbolo: PRT), titolo appartenente al paniere AllStars della Borsa di Milano. Si tratta di un breakout che ho segnalato anche ai miei clienti che seguono quotidianamente le mie newsletter di Borsa, anche se il target ipotizzato è multiday in area 5,90. In realtà, su questo tipo di breakout, che ho spiegato dettagliatamente nel mio ebook Trading a Capitali Ridotti (circa 260 copie vendute in 5 mesi), è possibile effettuare veloci "mordi e fuggi" a bassissimo rischio sfruttando il momentum e i forti volumi che si generano a seguito della rottura. Generalmente, ho un target di brevissimo di circa 10 tick anche se mi aiuto molto con book e grafico a 5 minuti per capire bene il possibile sviluppo dell'andamento dei prezzi.
Vediamo perché mi sono interessato a Esprinet per il breakout di un ND Point. I prezzi, dopo una forte cavalcata, hanno iniziato a configurare una congestione con due massimi e due minimi uguali o quasi (il cosiddetto ledge, cioè "cornice", tanto caro a Joe Ross). L'ND Point era posto a 5,475.

Vediamo ora cosa è accaduto ieri nell'intraday a seguito del breakout.

Il breakout ha portato i prezzi fino a 5,575 in un quarto d'ora circa. Un'ottima opportunità di guadagno veloce, non trovi?

Alla prossima e buon week-end!

A cura di Nicola D'Antuono - info@miniday-trading.it

venerdì 17 aprile 2009

Giornata è fatta grazie a una nostra vecchia conoscenza...

Buongiorno a tutti. Poco dopo le 10,40 la mia giornata da dedicare al trading intraday è terminata grazie a un paio di operazioni che mi hanno fruttato complessivamente oltre 100 euro netti. Il tutto grazie a una nostra "vecchia conoscenza" e cioè la strategia del breakout di un consolidamento. Ho più volte mostrato su questo blog come sia una tecnica davvero potente e a basso rischio. Ma vediamo cosa ho combinato e quali titoli ho preso in considerazione per portare a casa un bottino di tutto rispetto in un'ora e mezza circa.

La prima operazione è avvenuta su Exor (simbolo: EXO), sul quale sono entrato a 10,10 con 500 pezzi e sono uscito a 10,19. Non un trade eccezionale, ma 37 euro netti in pochi istanti non vanno mai disprezzati.


La seconda operazione è stata effettuata su Exprivia (simbolo: XPR). Entrato con 2500 pezzi a 1,1489 e uscito a 1,178. Risultato netto: 65 euro circa.


Alla prossima!

A cura di Nicola D'Antuono - info@miniday-trading.it

giovedì 16 aprile 2009

Un gran bel viaggio su Fondiaria...

Buon pomeriggio. Tra ieri e oggi si è concluso un trade che avevo suggerito ai miei clienti che seguono quotidianamente le mie newsletters di Borsa. L'operazione long multiday su Fondiaria-Sai (simbolo: FSA), iniziata da 9,40 dopo il breakout di una congestione, è terminata tra 9,70 (target per i day-trader) e 10,15 (per chi non poteva seguire il mercato in giornata ma solo in chiusura di contrattazioni). Cito questa operazione perché la tecnica di ingresso utilizzata è una di quelle che ho spiegato nel mio ebook Trading a Capitali Ridotti, cioè la compressione di volatilità (in questo caso, però, senza che i ratei di volatilità fossero sotto la soglia di 0,5) con congestione dei prezzi. Vi mostro il grafico e vi lascio analizzare il tutto. Buon lavoro...

Alla prossima!

A cura di Nicola D'Antuono - info@miniday-trading.it

mercoledì 15 aprile 2009

Un trade intraday un pò particolare...

Buongiorno a tutti. Stamattina ho eseguito un trade intraday al rialzo su Exor (simbolo: EXO), ex Ifil-Ifi, controllante di Fiat. Si è trattata di un'operazione stile "mordi e fuggi" un pò particolare... Infatti, mi sono accorto di un movimento eccezionale di Fiat che dai minimi di giornata di 9,63 è salito ininterrottamente fino a 7,17. Ho pensato così che anche gli altri titoli della "galassia Fiat" (Exor, Exor Risp, Exor Priv., Fiat Risp.) potessero avere ottime chance di seguire Fiat con un movimento al rialzo altrettanto importante.

La mia prima scelta diventa Fiat Risparmio ma non riesco ad acquistare il titolo a 4,55 e assisto da spettatore alla salita fulminea oltre i 4,60. Vado così su Exor e, senza pensarci più di tanto, compro 500 azioni a 9,81. Dopo qualche minuto di calma apparente, i prezzi iniziano a salire con forza fino a sfiorare la soglia dei 10 euro. Mi accorgo che la resistenza di 10 è davvero forte così preferisco uscire a 9,93 portando comunque a casa 52 euro netti.


Alla prossima!

A cura di Nicola D'Antuono - info@miniday-trading.it

lunedì 13 aprile 2009

La semplicità come punto d'arrivo...

Buongiorno a tutti. Terminate le vacanze pasquali, riprendiamo la nostra regolare attività sui mercati finanziari. Tra un quarto d'ora circa aprirà la Borsa di Milano ma intanto voglio scrivere qualcosina su questo blog, ormai diventato il mio personale diario di viaggio che ho aperto a tutti i lettori. Vorrei parlare oggi dell'approccio non sempre felice di molti aspiranti trader, soprattutto quando iniziano il loro percorso formativo. Ormai esistono centinaia di testi scritti da innumerevoli trader e molti corsi di formazione. Quasi sempre vediamo che un trader professionista applica un certo metodo più o meno complesso e si differenzia anche in modo piuttosto netto da altri trader. Tutto ciò può rendere le cose difficili per chi inizia a cimentarsi in questa professione.
Qual'è allora il mio consiglio? Quello di ricercare le cose semplici. Ho avuto a che fare con allievi ai quali spiegavo alcune strategie (di solito poche) da utilizzare nell'operatività di tutti i giorni. Tuttavia, queste persone non riuscivano a resistere alla tentazione di inserire nel loro trading system anche altre strategie spesso molto complicate (reti neuronali, algoritmi improponibili, incroci di 5-6 medie mobili, etc.).
Sia ben chiaro che la costante ricerca di nuove soluzioni è l'essenza dello speculatore di Borsa. Tuttavia, l'eccesso non porta mai benefici. Se c'è qualcosa che funziona e permette di avere buoni risultati, bisogna continuare a lavorare in quella direzione e non cambiarla per un'altra solo per il gusto di provare nuove tecniche. Tra l'altro molto spesso di difficile applicazione pratica e che portano solo a tanta confusione.
Spero vivamente che questi piccoli consigli possano diventare con il tempo un punto di forza nel tuo processo di apprendimento. Ricorda sempre: la semplicità, prima di tutto!
Alla prossima!
A cura di Nicola D'Antuono - info@miniday-trading.it

venerdì 10 aprile 2009

Un buon trade intraday su Piaggio

Salve a tutti. Ieri pomeriggio ho chiuso la settimana in Borsa con un buon trade intraday long su Piaggio, utilizzando una strategia adatta a chi lavora in un'ottica di breve-brevissimo periodo chiamata breakout di un consolidamento. Vi invito a rivederla se non la ricordate ed è comunque possibile leggerla sulle pagine di questo blog.

Ieri sono entrato al rialzo su Piaggio con 3500 azioni a 1,13€ a seguito del breakout di un consolidamento abbastanza definito e che tra l'altro vedeva il livello in "lettera" di 1,13€ molto carico (oltre 50mila pezzi). Il titolo aveva un livello-chiave (ND Point) a 1,15€, cioè i massimo della gamba rialzista finora realizzato sul grafico giornaliero e con oltre 70mila pezzi sul livello della "lettera". Dopo quest'altra rottura ho preferito chiudere a 1,156€, portando a casa 83 euro netti.



Alla prossima! Buona Pasqua a tutti!!!
A cura di Nicola D'Antuono - info@miniday-trading.it

giovedì 9 aprile 2009

Quanto tempo dedicate a migliorarvi come trader?

Buongiorno. Oggi vorrei parlarvi di una questione molto importante ma spesso tralasciata dalla maggior parte dei trader. Si tratta del tempo da dedicare quotidianamente al miglioramento delle proprie capacità in questo così affascinante settore. Infatti, molti trader hanno poca voglia di studiare rispetto a qella di sedersi davanti al pc alla costante ricerca di occasioni sul mercato.
In realtà, ho potuto constatare che una delle caratteristiche di successo di un trader è la sua capacità di dedicarsi allo studio e alla preparazione della propria attività. Non serve passare ore ed ore davanti a monitor e pc, anzi. E' fondamentale soprattutto prepararsi bene e allenarsi sempre e costantemente. Ciò vuol dire che bisogna studiare sempre (nuovi libri, ebook, corsi, ecc.) e dedicare molto tempo alla raccolta di idee, a rivedere le proprie decisioni, ad analizzare le operazioni sotto il profilo statistico, ecc.
Davanti al pc possiamo addirittura rimanere per meno di un'ora al giorno, magari solo nel momento in cui bisogna impostare il trade pianificato il giorno pima. E' la preparazione e lo studio ciò che contano realmente. Il fatto che si commettono sempre gli stessi errori deriva dalla mancanza di tempo dedicato allo studio di ciò che non funziona. Quindi, studiare, studiare, studiare. Sempre. Se non dedichi molto tempo alla preparazione e allo studio, cambia subito il tuo modo di fare. A partire da ora!
Alla prossima!




A cura di Nicola D'Antuono - info@miniday-trading.it

mercoledì 8 aprile 2009

Attenzione a...

Biesse (simbolo: BSS), titolo quotato sul segmento AllStars di Borsa Italiana. La congestione è davvero bella e potrebbe esserci un'esplosione di volatilità sull'eventuale breakout dell'estremo alto della congestione posto a 4,06€. Non è mia intenzione offrire consulenza sul blog, ci sono altre sedi e modalità per questo. Tuttavia, volevo segnalarlo alla vostra attenzione in quanto lo seguirò anche io e ho intenzione di entrare sul breakout. Stop loss sotto 3,80€.


Alla prossima!

A cura di Nicola D'Antuono - info@miniday-trading.it

martedì 7 aprile 2009

Come identificare un rally mattutino pronto a invertire la rotta

Salve a tutti. Una delle migliori strategie intraday che permettono di entrare a cavallo di un'inversione di tendenza dopo un forte rally mattutino è il cosiddetto failed morning rally, appunto il rally mattutino fallito. Questa tecnica è stata ben illustrata nel libro Stock Patterns For Day Trading del trader americano Barry Rudd. Personalmente l'ho adattata un pò nel corso del tempo ma la potenza di questa strategia è innegabile e può dare l'opportunità di guadagnare molto denaro con trade che durano dai 10 ai 20 minuti.
L'idea di fondo è quella di assistere a un trend molto forte e senza pausa per 30 minuti circa. Successivamente si forma un pattern di inversione che fa compiere un movimento ad arco ai prezzi fino a quando questi non vanno a effettuare il break del minimo (inversione ribassista) o del massimo (inversione rialzista). Il nuovo trend che si forma è spesso molto forte e può durare anche tutta la giornata se anche l'inversione dell'indice generale di mercato è decisa. Vediamo un esempio pratico che è successo proprio oggi su Prysmian.




A cura di Nicola D'Antuono - info@miniday-trading.it

lunedì 6 aprile 2009

La nascita della moneta (parte IV)

Pur con tutti i vantaggi apportati dal baratto rimanevano comunque molti problemi insoluti: innanzitutto quando si effettuavano commerci con altri villaggi era problematico trasportare con se la moneta di scambio. In secondo luogo, non è detto che essa fosse alla base della dieta dell’altro villaggio (magari non utilizzavano grano ma orzo oppure non era gradita la carne di pecora).

Occorreva a questo punto una merce di scambio che per tutte le popolazioni (da qualsiasi parte del mondo aggiungerei io) fosse accettata a prescindere dalle proprie tradizioni culinarie. La “moneta di scambio” adottata fu l’oro (considerate che l’evolversi di tutte le idee sopra descritte hanno impiegato secoli e secoli per essere attuate, e nel frattempo l’uomo aveva conquistato la capacità di lavorare i metalli). Rapidamente tutti i popoli hanno basato le loro ricchezze sui possedimenti auriferi. Per facilitarne l’impiego e renderlo quindi un mezzo che avesse proprietà di tipo frazionabile, fu lavorato in modo tale da avere dimensioni piccole e maneggevoli. La forma più comune fu il disegno discoidale vero e proprio antenato delle monete.

Le monete d’oro avevano tutti i vantaggi richiesti per il baratto. Erano frazionabili (anche se per il commercio interno alle comunità era scomodo per via del suo alto valore), non deperivano, venivano accettate da tutti, erano facilmente stoccabili e non presentavano costi per il mantenimento. Ma rapidamente si presentarono i primi problemi.

Ogni comunità dava alle proprie monete forme e pesi differenti quindi era problematico, di volta in volta, stabilire se la moneta di un villaggio valesse più o meno di quella di un altro. Per superare quest’ostacolo, ogni regnante (nel frattempo i villaggi erano diventati molto grossi ed in un territorio erano presenti molti villaggi a formare un piccolo stato) impresse le effigi del proprio regno sulla moneta creando di fatti i primi tipi di conio. I mercanti internazionali avevano quindi una tabella con i rapporti di scambio fra le varie monete (un primo esempio di forex elementare).

I “furbi” però erano sempre in agguato e, visto che le monete avevano un valore coniato riconosciuto dai mercanti, hanno pensato bene di alleggerire le monete per arricchirsi. In pratica, ogni volta che questa moneta passava dalle mani del furbetto, quest’ultimo ne grattava via un po di polvere d’oro in modo tale che, col tempo, potesse avere sufficiente oro per crearne delle altre ed arricchirsi.Questo malcostume era talmente diffuso da costringere in breve ad una rigida regolamentazione dei conii.

Tutti gli stati (comunità diventate così grande da imporsi su tutte le altre dettando legge) decisero di togliere ai vari “signori” del villaggio la facoltà di creare moneta e se ne arrogarono il diritto. In pratica le monete acquisirono alcune caratteristiche che ne garantivano l’autenticità (un pò come la moderna filigrana):

tutte le monete furono delimitate da un cerchio (o da un altra forma decisa dal regnante) che ne delimitava i contorni e le misure affinché quella fosse riconosciuta valida. E’ logico che se una moneta non presentava tutto il “cerchietto” attorno integro significava che qualcuno avesse asportato dei trucioli d’oro e, quindi, che non aveva più il peso in oro dichiarato (cioè valeva meno). Di conseguenza non avrebbe più avuto il valore comunemente accettato (in pratica, diventavano fuori corso).

Tutt’oggi, nelle monete è ancora presente il cerchietto in rilievo insieme ad una zigrinatura (adottata nel medioevo con l’aumento della tecnologia per vedere se la moneta fosse stata levigata) a retaggio dei vecchi conii storici e sicuramente non perché grattando una moneta contemporanea essa perda di valore (il metallo per formare una moneta attuale non vale praticamente nulla).
A cura di Patrizio Messina

Autore dell'ebook Autoconsulenza Finanziaria

sabato 4 aprile 2009

Effetto "ritardato" dei tassi di interesse

Ciao ragazzi, ben ritrovati. E' stata una settimana difficile per il sottoscritto alle prese con un'influenza senza precendenti che non mi ha consentito di offrirvi il solito articolo quotidiano formativo come faccio sempre. Mi spiace ma purtroppo la febbre non ha voluto mollare la presa tanto facilmente... Spero di aver ripreso e di tornare già in forma per la prossima settimana! Intanto vi offro un articolo del collega Giovanni Romano, scritto per il blog della Bruno Editore. Grazie e alla prossima! NICOLA D'ANTUONO


La politica monetaria di un Paese, o di una comunità di Stati, è completamente gestita dalle banche centrali. Le banche centrali hanno due poteri fondamentali, poteri che possiedono un gran peso macroeconomico, e che influenzano le interazioni e le interdipendenze tra i mercati (intermarket analysis).
I due poteri di cui le banche centrali dispongono sono:


1- variare il tasso di riferimento
2- stampare nuova moneta.


A questo punto siamo di fronte a dei parametri che sono in grado di influenzare l’intero apparato economico e finanziario di un sistema sociale.

Lo scopo delle politiche monetarie è raggiungere l’equilibrio tra la domanda e l’offerta di moneta. La domanda di moneta è influenzata dal reddito (y) degli operatori sociali, unico parametro non controllabile dalle banche centrali, e dai tassi di interesse (i), mentre l’offerta di moneta (m) dipende dalla quantità di nuovo denaro immessa nel mercato, infatti ogni qual volta si stampa nuovo denaro la banca lo inserisce nel sistema acquistando titoli nel mercato finanziario (al contrario il ritiro di denaro dal sistema lo si effettua liquidando gli stessi titoli che la banca centrale possiede in portafoglio). L’equilibrio si raggiunge perciò “giocando” correttamente con tassi e offerta monetaria. Un aumento dei tassi necessita una riduzione dell’offerta monetaria per avere l’equilibrio del sistema, mentre una diminuzione dei tassi necessità l’aumento dell’offerta monetaria.

Su questo itinerario è semplice confondersi, ed intuire che un aumento dei tassi provochi deflazione, mentre una riduzione dei tassi provochi inflazione. In realtà non è proprio così, infatti è esattamente il contrario, e la spiegazione di ciò è che le politiche monetarie della banca centrale (causa) non si manifestano istantaneamente sul sistema, ma il loro effetto è riscontrabile solo retroattivamente ed in maniera del tutto ritardata. Infatti se ci pensate noi in questo momento ci troviamo in un periodo di deflazione profonda e i tassi sono ai minimi storici.

Ma l’effetto deflazione è stato provocato dalla politica delle banche dell’estate scorsa, quando i tassi erano alle stelle ed il ritiro di denaro è stato notevole. Ora per vedere gli effetti di questa nuova politica a tassi ridottissimi ci vorrà più o meno la fine del 2009. Mi trovo perciò perfettamente d’accordo con l’opinione del governatore federale della FED, Jaffrey Lacker, secondo cui il tramonto del 2009 segnerà la fine della recessione e l’inizio della ripresa. Anche se non condivido la bizzarra politica dei tassi, a mio avviso troppo ridotti, si parla di una riduzione eccessiva fino a 0-0,25%, e che affatica il mercato dei corporate bond e Treasury bond (fonte di finanziamento primaria delle imprese pubbliche e private).

Articolo scritto da Giovanni Romano

Autore dell'ebook "Il Professionista Delle Opzioni"

giovedì 2 aprile 2009

Breakout di un ND Point sul Forex

Salve a tutti. Oggi parliamo del breakout di un ND Point (spiegato dettagliatamente nel mio ebook Trading A Capitali Ridotti) sul grande mercato delle valute, il Forex.
Nella giornata di oggi si è verificato un breakout da manuale sul cross Gbp-Usd che mostrava un ND Point a 1,4599, massimo di giornata e soglia psicologica. A seguito della rottura, si è assistito a un robusto rialzo che ha dato buone opportunità di guadagno. Vediamo il grafico intraday a 5 minuti.

Un bel movimento, direi...
Alla prossima!
A cura di Nicola D'Antuono - info@miniday-trading.it

mercoledì 1 aprile 2009

Sempre su market mover, sterlina e Forex...

Buongiorno a tutti. Direttamente dal desktop del mio pc portatile stavo seguendo l'andamento sia delle Borse sia del Forex. Oggi è giornata di riposo precauzionale post-influenza per cui ancora non sono tornato a pieno regime operativo sui mercati. Tuttavia, vorrei tornare ancora sulla possibilità di sfruttare i market mover per veloci "mordi e fuggi" sul mercato valutario. Stamane alle ore 10,30 è stato pubblicato il dato sull'indice manifatturiero relativo al mese di marzo in Gran Bretagna. Come sempre, non ci interessiamo del risultato definitivo rispetto al consensus (la stima degli analisti), bensì della successiva direzione dei cross valutari proprio mentre viene pubblicato il dato cercando un breakout di prezzo di un tasso di cambio già in forte trend nella stessa giornata. In questo caso, ci si interessa dei movimenti della sterlina nei confronti delle altre valute dato che il dato riguarda il Regno Unito.
Il cross Gbp-Usd (tra l'altro uno dei più seguiti dagli operatori professionisti insieme a Eur-Usd e Usd-Jpy) era a una manciata di pip da un possibile breakout del massimo di giornata, dopo una forte cavalcata al rialzo, appena prima dell'uscita del dato. Inseriamo un ordine condizionato al break di 1,4483 (massimo relativo) con stop loss che viene aggiornato subito sotto il minimo della candela di breakout (1,4366). E' possibile utilizzare magari due lotti (uno da 0.2 e uno da 0.1 per un high-risk e uno da 0.1 e un altro sempre da 0.1 per un low-risk) nel momento in cui si entra nell'operazione.
Questa volta il trade è stato chiuso senza grosse soddisfazioni economiche ma sicuramente senza alcuna perdita. Ancora una volta a dimostrazione che utilizzando certe strategie ad elevata probabilità di successo è possibile ridurre sensibilmente il rischio fino addirittura ad eliminarlo del tutto! In questo caso, un ingresso a 1,4386 (3 pip di spread sul break) e un upside di soli 22 pip potrebbe non essere sufficiente per giustificare il trade almeno se vengono utilizzati due lotti da 0.1 (diverso è il caso di due lotti, uno da 0.2 e un altro da 0.1). Comunque, se il primo target è di 25-30 tick lo stop va portato in pareggio in questa situazione. E sul Forex, una volta che sei in pari, non rischi più nulla e hai tutto da guadagnare! Lo stop loss è sempre garantito grazie all'immensa liquidità!!!


Alla prossima!

A cura di Nicola D'Antuono - info@miniday-trading.it