mercoledì 31 dicembre 2008

Auguri a tutti per un meraviglioso 2009!

Ultimo giorno dell'anno. E' tempo di bilanci, ma anche il momento giusto per stilare la propria lista degli obiettivi personali, professionali e finanziari per l'anno nuovo. Forse si tratta di una pratica che non avete mai fatto. Ebbene, in passato nemmeno io scrivevo i miei obiettivi per il nuovo anno, anzi mi ritrovavo a essere deriso quando lo suggerivo a qualcuno. In realtà, scrivere gli obiettivi (su carta, si intende...) aiuta ad avere con sè una bussola che dovrà dirci in ogni momento se stiamo percorrendo la direzione giusta verso i target prefissati ex ante.

Per quanto riguarda il bilancio del 2008 posso ritenermi assolutamente soddisfatto per i risultati ottenuti sia da un punto di vista professionale che finanziario. Ho vissuto il primo vero mercato ribassista da quando ho iniziato a fare il trader e devo dire che sono rimasto sorpreso dalla paura di molti colleghi - tra l'altro navigati - nell'affrontare una simile situazione. Da qui ho capito che è importante non farsi trascinare in uno status di paura dagli altri quando, invece, si è perfettamente in grado di gestire la situazione e, anzi, di guadagnare importanti cifre.

Ogni anno che passa si riesce ad apprendere qualcosa in più non solo da un punto di vista tecnico ma anche nella sfera emotiva, riuscendo a padroneggiare sempre meglio l'emotività inevitabile quando si opera sui mercati finanziari. Insomma, una crescita perenne che ristora in modo costante la passione per un'attività meravigliosa che è quella dell'investitore e, nel mio caso, anche di formatore, scrittore e consulente.
Auguri a tutti voi che seguite con attenzione le umili pagine di questo blog, con la promessa di aumentare i contenuti in modo esponenziale al fine di contribuire in maniera sempre più robusta alla vostra preparazione nel settore degli investimenti. Un grazie di cuore a tutti e buon 2009!!!

Nicola D'Antuono


martedì 30 dicembre 2008

In corso d'opera... (second act)

Credito Valtellinese ha brekkato la soglia psicologica dei 7€ con volumi importanti e si è spinto fino a 7,055€. C'è stato poi il test del supporto (ex resistenza) di 7€, al momento positivo. Ciò può far cambiare leggermente la strategia iniziale e diventare maggiormente conservativi, considerando la forte perdita di momentum dell'indice principale di mercato e i volumi esigui, dovuti alla mancanza di operatori "forti" a causa dei giorni festivi. Quindi, si potrebbe alzare lo stop loss proprio sul livello di ingresso ipotizzato stamattina (7€), andando così praticamente in free-trade. Insomma, da ora si rischia zero o quasi. Al momento, inoltre, l'inclinazione della EMA20 sul grafico a 10 minuti fa sperare in un proseguimento del trend rialzista nel corso di questa seduta. Staremo a vedere, ma molto dipenderà anche dall'apertura di Wall Street.

A cura di Nicola D'Antuono - info@miniday-trading.it

In corso d'opera...

Come sempre premetto che con questo post non voglio invitare nessuno a investire sul titolo di cui vi parlerò tra poco. Semplicemente voglio continuare a darvi indicazioni che vi aiutino a capire sempre meglio il mio modo di selezionare i titoli e le successive modalità di intervento.
Ebbene, sto tenendo d'occhio Credito Valtellinese (simbolo: CVAL) che cincischia sotto la soglia psicologica dei 7 euro. Se supera questo livello penso proprio di entrare long con stop loss sotto 6,955€. Quindi, è anche un trade a basso rischio...

A cura di Nicola D'Antuono - info@miniday-trading.it

lunedì 29 dicembre 2008

Da una richiesta di un lettore, ecco le "cluster area"...

Un lettore mi ha chiesto, con impagabile cortesia, di approfondire l’argomento relativo alle cluster area, mostrando magari qualche esempio, e io lo faccio volentieri.

Una cluster area è un’area critica del prezzo dove è ricaduta spesso l’attenzione degli operatori. Ho parlato delle cluster area anche nel mio ebook Trading a Capitali Ridotti, soprattutto quando è stato affrontato l’argomento relativo all’identificazione degli ND Point.

Dunque, una cluster area identifica dapprima una situazione in cui i prezzi hanno esercitato una pressione in acquisto tale da bloccare la discesa dei prezzi e formando così un supporto; poi, dopo il breakdown del supporto, i prezzi hanno esercitato una pressione in vendita tale da impedire un’ulteriore risalita dei prezzi formando una resistenza. Ecco che si forma una cluster area! Chiaramente, vale anche la versione opposta (prima resistenza e poi supporto).

Se il concetto dovesse apparire ancora complicato, ecco un esempio definitivamente chiarificatore. Esso è relativo a un titolo illiquido quotato al segmento AllStars di Borsa Italiana: Dea Capital (simbolo: DEA), ex Cdb Web Tech.

Su Dea Capital abbiamo una cluster area a 3€, che corrisponde a un ND Point posto anche su una soglia psicologica (infatti 3 è un numero intero). Dopo la rottura al ribasso del supporto, i prezzi congestionano, con una forte contrazione della volatilità, proprio sotto 3 euro (ex supporto e ora resistenza). Il breakout di questo ND Point provoca un allungo al dir poco eccezionale dei prezzi.

Alla prossima!

A cura di Nicola D’Antuono – info@miniday-trading.it

domenica 28 dicembre 2008

Attenzione a questa interessante compressione di volatilità...

Nel mio ebook Trading a Capitali Ridotti ho spiegato la strategia relativa alle compressioni di volatilità (pp. 96-101) presentandola come una delle migliori opzioni che ha un mini day-trader per implementare operazioni speculative di breve periodo senza rischiare molto in termini di stop loss (espresso in percentuale). Infatti, una volta identificata la compressione di volatilità su un certo titolo, bisogna soltanto “ingabbiare” il prezzo in un box evidenziando contestualmente sia l’estremo alto della congestione sia quello basso. Questo procedimento permette di conoscere i livelli del prezzo più significativi sui quali eventualmente intervenire.

Per capire bene le compressioni di volatilità, oggi voglio presentarvi la situazione in cui si trova un titolo illiquido quotato alla Borsa di Milano - sul segmento AllStars - e appartenente al comparto del luxory. Si tratta di Aeffe (simbolo: AEF). Premetto che la mia spiegazione ha fini puramente didattici e non è una sollecitazione all’investimento sul medesimo titolo, anche perché questa non è la sede adatta e non prevede l’erogazione di un servizio di consulenza ad personam. Il mio obiettivo è mostrarti il mio modus operandi quando noto simili situazioni. Fatta questa necessaria premessa, procediamo con la spiegazione del grafico relativo ad Aeffe.

Come si nota dal chart daily in alto, il titolo ha avuto una reazione importante dai minimi storici posti a 0,474 (17 novembre 2008) che ha portato i prezzi a sfiorare area 0,70 in circa dieci giorni con volumi molto elevati (praticamente una performance vicina al 50%). Da qui i prezzi hanno cominciato a congestionare all’interno di un rettangolo compreso tra 0,698 e 0,60, evidenziando una decisa contrazione della volatilità (che è possibile notare anche con la presenza di numerose narrow range, cioè candele con range ridotto). Inoltre, i ratei di volatilità sono da 8 sedute consecutivi sotto la fatidica soglia di 0,5 (vedi istogramma rossa sotto il grafico dei prezzi) e anche il BandWidth si è “sdraiato” sul minimo degli utlimi 3 mesi (senza contare lo squeeze delle Bollinger bands). Insomma, diversi elementi che evidenziano lo stato di forte contrazione di volatilità sul titolo.

Un trader con orizzonte temporale a più giorni potrebbe intervenire al rialzo sul titolo se, e solo se, il prezzo raggiunge 0,70 (soglia psicologica e nuovo massimo a due mesi) con stop loss iniziale sotto il minimo della candela di breakout e target potenziale in area 0,80 (dato che ci sarebbe una cluster area). Un’altra opzione sarebbe quella di acquistare sulla debolezza, cioè se il prezzo ritorna nuovamente ad avvicinarsi a 0,60 (diciamo in area 0,63-0,64). Invece, un trader di brevissimo periodo (scalper e/o day-trader) potrebbe intervenire al superamento di 0,698-0,70 per lucrare l’eventuale veloce e forte movimento rialzista che ne potrebbe scaturire fino a 0,73-0,74. Insomma, il classico “mordi e fuggi”.

Eviterei di pensare a operazioni di short selling dato che, oltre al divieto ancora in corso diposto dalla Consob almeno fino al 31 dicembre 2008, su questi titoli a basso flottante risulta più difficile trovare intermediari che offoro lo short multiday a prezzi contenuti.

Capitolo position sizing (dosaggio del capitale di ingresso): eviterei di esagerare con i quantitativi. Un mini day-trader potrebbe guadagnare molto anche utilizzando un capitale molto basso (diciamo 2500-3000 pezzi). Sarà importante valutare sempre la propria tolleranza al rischio e decidere solo successivamente la quantità da utilizzare, seguendo magari le formule segnalate nel mio ebook nella sezione relativa alla gestione dei rischi.

Buona giornata a tutti e a presto!

A cura di Nicola D’Antuono – info@miniday-trading.it

sabato 27 dicembre 2008

Da gennaio la grande novità sarà il FOREX!

Generalmente quando imparo a fare qualcosa nel settore degli investimenti, cerco poi di trasmetterla ai miei allievi e ai miei abbonati divulgando strategie molto semplici, facili da applicare e che consentano di ridurre il più possibile i rischi. Ebbene, dopo mesi e mesi di studio e analisi approfondite, ho deciso di trasmettere le mie conoscenze su un mercato incredibile dal punto di vista degli scambi e che consente di muoverci con serenità senza tener conto necessariamente del nostro stile operativo. Sto parlando del Forex.

Dal 3 gennaio 2009 ho incluso, nella mia newsletter di informazione finanziaria TRADERS TRUTH™, una nuova sezione appositamente dedicata senza alcun sovrapprezzo. Si tratta di una sensazionale novità che consentirà ai lettori di apprendere i meccanismi che si celano dietro a questo così affascinante mercato senza dover spendere alcun euro! Penso che la cosa sarà gradita da tutti voi…

Quale sarà il vantaggio di seguire questa rubrica? Chiaramente, è un buon modo di aumentare il proprio bagaglio di conoscenze in un’altra nicchia del settore degli investimenti finanziari. Sarà il lettore, poi, a decidere se questo mercato sarà “compatibile” con il suo stile operativo, per cui potrà decidere anche di non eseguire – all’inizio - eventuali consigli operativi ma soltanto effettuare simulazioni per verificarne l’efficacia dal punto di vista del risk/reward ratio.

Se vuoi leggere la brochure informativa completa sul servizio, non devi far altro che richiederla gratuitamente inviando una e-mail a info@miniday-trading.it specificando nell’oggetto “INFO NEWSLETTER”.

Il Forex è il più grande mercato finanziario mondiale
con una media di scambi giornaliera che si avvicina ai 2000 miliardi di dollari! Inoltre, sembra che il 95% degli scambi sia frutto della speculazione. Ormai, anche in Italia sono nati diversi intermediari che consentono di lavorare il mercato dei cambi anche a fronte di depositi irrisori. Non si pagano commissioni, né c’è da osservare i movimenti nel book in quanto non esiste “profondità” (insomma, il book ha un solo livello di prezzo in “denaro” e in “lettera”). Gli spread sono ormai molto competitivi soprattutto sul cross Euro/Dollaro statunitense, ma anche sulle altre valute (yen, sterlina, dollaro australiano, dollaro neozelandese, franco svizzero, rand sudafricano, etc.). Si possono implementare strategie di posizione (a più giorni, con orizzonte temporale anche di diverse settimane) e/o di breve respiro (da pochi minuti al giorno), sfruttando anche l’impatto delle variabili macroecnomiche.


Su questo blog ti informerò periodicamente delle potenzialità del Forex postando numerosi articoli con informazioni dettagliate sulla struttura di questo mercato e sulle possibili strategie da attuare. Vuoi un piccolo assaggio? Ricordi le contrazioni di volatilità che spiegavo per lavorare le azioni italiane? Ebbene, guarda un po’ come riescono a muoversi le valute sfruttando questa proprietà della volatilità e la presenza di alcune figure ricorrenti nell’analisi tecnica…

Alla prossima!

A cura di Nicola D’Antuono – info@miniday-trading.it

venerdì 26 dicembre 2008

3 Wakeup Call, accumulazioni e congestioni

Gran parte degli articoli postati ultimamente spiega il funzionamento del pattern 3 Wakeup Call in diversi contesti di mercato. Questo pattern, spiegato minuziosamente nel mio ebook Trading a Capitali Ridotti, rappresenta il fiore all’occhiello dell’operatività di un mini day-trader. Infatti, esso offre ottime oportunità di profitto in poco tempo lavorando un titolo interessato da una forte esplosione dei prezzi e dei volumi.

Tuttavia, può accadere che un 3 Wakeup Call non sia immediatamente propedeutico per una forte esplosione del prezzo. Infatti, esiste anche la possibilità che i grandi investitori istituzionali non completino subito la loro fase di accumulazione su un determinato titolo, per cui non hanno interesse a dare la spinta decisiva per determinare l’esplosione dei prezzi. Oggi, voglio proprio parlarti della situazione in cui un 3 Wakeup Call viene seguito da una fase di congestione e, quindi, di leggera contrazione della volatilità, prima dell’esplosione vera e propria.

L’esempio che ti mostro riguarda Acotel Group (simbolo: ACO), un titolo illiquido del segmento AllStars. Il grafico di breve-medio periodo mostra come i prezzi abbiano tagliato al rialzo il canale ribassista che li teneva bloccati in un bearish tunnel fino a quel momento senza uscita. Proprio grazie al 3 Wakeup Call, i prezzi riescono a fuoriuscire da questa situazione negativa e poi iniziano una congestione di tre sedute sotto la soglia psicologica di 60€.


Ora stringiamo un po’ lo zoom e arriviamo a studiare il chart daily del titolo dopo la comparsa del 3 Wakeup Call. Si nota così la fase di congestione sotto area 60€. In questi casi, predispongo i miei allarmi ogni giorno per intervenire al rialzo al superamento di suddetta soglia psicologica (ND Point).
Il 2 aprile 2008 avviene un movimento abbastanza interessante nel book del titolo e comincio a notare una forte pressione in acquisto. Vediamo cosa è successo…


I volumi iniziano ad aumentare sempre di più e, senza esitare, entro long a 60€ con i miei 40 pezzi (investimento iniziale: 2400€). Lo stop loss “catastrofico” iniziale viene posto a 58€, ma chiaramente avrei chiuso molto prima il trade se mi accorgevo che il breakout non fosse esplosivo.

Comunque, i prezzi iniziano a salire con forza e vendo i miei 40 pezzi a 61,72€ (perdendomi l’ultima fase di rialzo dei prezzi fin sotto area 63,50€).


Il profitto netto dell’operazione è stato di 61 euro circa. Durata del trade: circa 15 minuti.

A cura di Nicola D’Antuono – info@miniday-trading.it

mercoledì 24 dicembre 2008

Che 2009 sarà?

Caro lettore, ho pensato di inserire la mia intervista che ho rilasciato per la rubrica "BOTTA E RISPOSTA" per la newsletter Italian Trading Forum (la più grande del settore con oltre 100.000 contatti), curata come sempre in modo esemplare da Diego Pastorino, consulente per strategie web e costruzione di comunità online.
La domanda è stata la seguente: L'anno si chiude in bellezza con il crack di Madoff...Non vi chiedo come andranno i mercati nel 2009, mi sembra banale. Vi chiedo invece che mercati saranno, quali strategie adottare, quale asset allocation privilegiare, quali asset class preferire e con quali strumenti.
Di seguito la mia risposta:
Con il costo del denaro negli Stati Uniti pari a zero diventa necessario delineare nuove strategie di asset allocation per il 2009, chiaramente molto differenti rispetto al contesto di qualche mese fa. La decisione presa dalla Fed di azzerare il tasso ufficiale di sconto ha chiaramente avuto una forte ripercussione sui rendimenti delle obbligazioni. Ad esempio, la curva dei tassi a lungo termine è quella che ne ha risentito di più evidenziando nuovi minimi storici per il T-Bond a 10 e 30 anni. La strategia degli ultimi mesi è stata quella fedele al motto king is cash, cioè "la liquidità è sovrana". Ora le condizioni sono cambiate con i bond governativi che hanno perso decisamente appeal. Questa situazione potrebbe sancire un ritorno verso gli asset più rischiosi, come le azioni. D'altronde, gli investitori dovranno andare alla ricerca di rendimenti reali (cioè depurati dall'inflazione) certamente più elevati rispetto a quelli negativi che si avrebbero ora puntando sulle obbligazioni. Insomma, senza esagerare troppo con i quantitativi consiglierei di iniziare a pensare a un piano di accumulo su base mensile su qualche Etf legato all'Azionario (ad esempio, se si vuole puntare sull'Azionario Europa c'è l'Etf Dax Lyxor che mi sembra interessante) arrivando a un massimo del 30-40% del proprio portafoglio di investimento (coloro che sono meno avversi al rischio potrebbero, invece, pensare a una quota anche inferiore). Per il resto, opterei nel rimanere sulla curva dei tassi a breve e su qualche altro strumento low risk in attesa di nuove schiarite dal punto di vista macroeconomico.
A cura di Nicola D'Antuono - info@miniday-trading.it

martedì 23 dicembre 2008

Buone feste a tutti!


Il 2008 sta volgendo al termine in un clima generalizzato di crisi e di timori per un futuro prossimo sempre più difficile dal punto di vista finanziario. Tuttavia, se si è preparati da un punto di vista finanziario, la crisi diventa soltanto una normale fase del ciclo economico da studiare con attenzione per scoprire eventuali opportunità di profitto.

A tal proposito, voglio ricordarti l’importanza della formazione come strumento imprescindibile per la tua crescita personale, professionale e finanziaria. Un “segreto” facilmente alla portata di tutti, ma stranamente non sempre preso in considerazione.

Nel mio piccolo, cercherò di aiutarti – se lo riterrai opportuno – dal lato finanziario lanciando il nuovo progetto legato alla newsletter TRADERS TRUTH™, arricchita con contenuti di altissima qualità e che abbraccerà diversi mercati finanziari. Dal 3 gennaio 2009 sarà certamente la grande novità nel settore dell’informazione finanziaria!

Ora, invece, con l’arrivo del Santo Natale e l’imminente anno nuovo, voglio augurarti tanta serenità da condividere con le persone a te più care e prima di tutto con te stesso. Ti auguro vivamente di riorganizzare nel migliore dei modi le tue risorse psico-fisiche per ripartire alla grande nel nuovo anno!

I miei più sinceri auguri di BUON NATALE!!!

Nicola D’Antuono

sabato 20 dicembre 2008

3 Wakeup Call e "soglie psicologiche"

Nel mio ebook Trading a Capitali Ridotti ho spiegato i diversi modi per sfruttare i 3 Wakeup Call. Adesso voglio parlare di come intervenire quando l’ND Point è posto su una “soglia psicologica”. Vediamo subito un esempio. Il 16 dicembre si è formato un 3 Wakeup Call con volumi altissimi e ben oltre la media mobile a 30 sedute su Elica, un titolo illiquido quotato sul mecato azionario italiano (MTA). La candela formatasi era una long marubozu che, nell’analisi candlestick, identifica una seduta in cui i compratori hanno avuto una supremazia assoluta sui venditori. Il massimo della seduta (uguale anche alla chiusura) è stato 0,99€, cioè appena sotto la soglia psicologica di 1 euro. A quel punto, si può decidere l’intervento rialzista il giorno dopo se, e solo se, viene superata la suddetta soglia.

Il giorno dopo i prezzi effettuano il breakout nei primissimi minuti di contrattazione. Considerando l’elevato momentum e la volatilità del titolo oggetto di analisi (appartenente al paniere AllStars di Borsa Italiana), è facile ipotizzare – in caso di break esplosivo – un allungo anche fino alla sospensione per eccesso di rialzo. Infatti, nel giro di un quarto d’ora, il titolo raggiunge 1,09€ e viene sospeso.


Si tratta di un’ottima opportunità di profitto anche utilizzando un capitale molto ridotto. Ad esempio, con 2000 euro – quindi con 2000 pezzi entrando a 1€ - si potevano guadagnare fino a 180 euro lordi in meno di quindici minuti e senza nemmeno tante difficoltà nell’effettuare la vendita, considerando che il book piano piano attira numerosi trader. Senza parlare dello stop loss che diventava 0,99€ dopo il break di 1€. Praticamente rischio prossimo allo zero!

Ancora una volta abbiamo avuto la dimostrazione di come è possibile fare trading con capitali molto bassi ma con ottime opportunità di profitto.

A cura di Nicola D’Antuono – info@miniday-trading.it

venerdì 19 dicembre 2008

130 volte... GRAZIE!

L’ebook Trading a Capitali Ridotti ha riscosso un notevole successo. Si tratta di un dato inconfutabile. In venti giorni è stata ampiamente superata quota 100 vendite (mentre scrivo, siamo oltre 130 copie vendute, ndr) aggiudicandosi il “premio” come Top Ebook Dicembre nella categoria “Borsa” e rientrando tra i primi 5 best-sellers di dicembre della casa editrice Bruno Editore.

A tal proposito ringrazio la Bruno Editore Tutta (5400 visite ricevute come autore sono tante…) per avermi dato la possibilità di divulgare – attraverso un linguaggio semplice e finalizzato all’operatività pratica – le mie conoscenze acquisite in anni di esperienza nel settore più affascinante che esiste: la Borsa. Un ringraziamento va anche agli affiliati della dinamica casa editrice romana che – credendo nelle potenzialità dell’ebook – hanno deciso di promuoverlo al più vasto numero di persone possibili, e non solo agli addetti ai lavori.

Alla prossima!

A cura di Nicola D’Antuono – info@miniday-trading.it

Operatività e coaching allo stesso tempo, si può?

Nella giornata di giovedì 18 dicembre sono stato impegnato in una importante seduta di coaching con un allievo di grande talento con il quale ho scambiato idee e nozioni di analisi grafica per più di due ore. L’argomento trattato è stato molto impegnativo da un punto di vista della concentrazione, dovendo parlare di sistemi di trading da implementare sulla piattaforma ProRealTime.com e di configurazioni grafiche ricorrenti (pattern) maggiormente affidabili. In simili situazioni non è facile seguire attentamente il mercato, così ho provato a osservare i titoli di mio interesse solo nel momento in cui si avvicinavano con una forte pressione in acquisto verso i miei livelli di allerta.

Il risultato a fine mattinata è stato più che soddisfacente considerando il mio impegno “attivo” sul mercato di appena 10 minuti… Ciò dimostra che non è importante stare incollati davanti al monitor per tutta la seduta e che l’efficienza può essere tranquillamente raggiunta lavorando in determinate fasce orarie o solo nel caso in cui un titolo raggiunge un ND Point.

Prima che il mio allievo raggiungesse il mio ufficio, avevo lavorato Fastweb sul breakout intraday della prima mezz’ora da 21,30€ fino a 21,44€ con 280 pezzi per un net gain di 31,20€. In realtà, siccome eravamo giunti in un’area di resistenza mentre il mercato stava progressivamente perdendo colpi, avevo pensato che era molto concreta la possibilità di un falso breakout. Salvo poi osservare da lì a poco la cavalcata trionfale del titolo fino a pochi passi da area 22€. Peccato! Ma, come si dice nel settore, vendi, guadagna e pentiti!!!

Dopo mezzogiorno noto una nuova opportunità in scalping. Blocco per un attimo la lezione e seguo la forte pressione in acquisto su Impregilo sull’ND Point 2,02€, dopo una serie di narrow range negli ultimi giorni. I volumi sono alti e il livello in “lettera” decisamente consistente. La rottura porta velocemente i prezzi fino a 2,04€ dove c’è un nuovo “muro” da superare con oltre 85.000 pezzi. Vendo così a 2,0375€ i 2500 pezzi acquistati due minuti prima a 2,02€. Risultato netto: 35,75€.


Insomma, 67 euro netti lavorando solo nel momento opportuno. Può anche andare bene, nonostante c’era da fare la scolpacciata su Fastweb…


A cura di Nicola D’Antuonoinfo@miniday-trading.it

mercoledì 17 dicembre 2008

Come "inchiodare" il prezzo e identificare i minimi

Quando nel titolo di questo post ho scritto il verbo “inchiodare”, la mia intenzione era proprio quella di esprimere il reale significato del termine e cioè quello di “fissare”, “bloccare”. Si può, dunque, inchiodare il prezzo su una base immaginaria di un grafico identificando i minimi (bottom) di mercato con una buona precisione? La risposta è affermativa e, aggiungerei, lo è grazie all’identificazione di determinate configurazioni grafiche che ricorrono con una certa frequenza sui mercati finanziari (i cosiddetti pattern grafici).

Premetto che quando parlo di identificare i pattern allo scopo di valutare la presenza di minimi di mercato (siano essi di breve o medio-lungo periodo), mi riferisco a uno studio statistico degli eventi che nel corso del tempo ha evidenziato una elevata probabilità di successo del pattern stesso. Insomma, attraverso questa prassi analitica, si riesce a partire con un vantaggio competitivo nella scelta dei titoli (stock picking) che potrebbero avere le caratteristiche intrinseche necessarie per segnalare la presenza di un minimo.

Fatta questa premessa, bisogna ora capire qual è il pattern che può fornirci una così importante informazione. L’aiuto proviene da una dottrina molto antica, nata in Giappone nel 1700, che prende il nome di Candlestick Analysis. Si tratta di una disciplina che analizza l’andamento del prezzo sui mercati finanziari attraverso una rappresentazione grafica effettuata tramite le “candele”. Queste ultime ci forniscono l’escursione del prezzo di un certo strumento finanziario in un determinato periodo di tempo. Ora, senza entrare nel dettaglio più generale di questa tanto affascinante quanto “concreta” disciplina, cerchiamo di studiare il pattern che grazie all’analisi a candele può aiutarci a identifcare un minimo di mercato (o su un titolo azionario).

Il riferimento al verbo “inchiodare” all’inizio di questo post non era poi così tanto casuale. Infatti, il pattern che studiamo oggi è il cosiddetto hammer, che vuol dire appunto “martello”.


Come si evince dalla figura tratta dal mio ebook Trading a Capitali Ridotti, l’hammer è formato da un piccolo corpo (real body) - dove il colore non ha molta importanza (anche se è ancora più significativo in caso di chiusura positiva) – e da una lunga coda inferiore (lower shadow) che, secondo Steve Nison (guru dell’analisi candlestick), risulta preferibile quando è almeno due o tre volte superiore all’altezza del corpo. Proprio la lunga coda dell’hammer ha un significato decisamente importante nella valutazione di questo pattern. Essa identifica un movimento molto accentuato al ribasso che viene poi “cancellato” dalla presa di posizione dei compratori (Tori) che riportano il prezzo quasi sui massimi di seduta (se il time frame studiato è quello giornaliero).

Per comprendere ancora meglio l’importanza di questo pattern, voglio ora mostrare alcuni esempi pratici su un time frame giornaliero (daily) che mostrano come l’hammer abbia identificato i bottom su un titolo (meglio ancora quando i volumi dell’hammer sono molto alti).


A cura di Nicola D’Antuonoinfo@miniday-trading.it

Autore dell’ebook “Trading a Capitali Ridotti”

lunedì 15 dicembre 2008

Come sfruttare i gap in apertura

Una delle strategie preferite da market maker e day-trader è quella di lavorare i gap in apertura. Un gap non è altro che un “vuoto” esistente tra l’apertura di oggi e il massimo (gap up) o il minimo (gap down) di ieri. Insomma, rappresenta un’area del prezzo in cui non sono avvenute contrattazioni. Per capire come sfruttare un gap in apertura, bisogna innanzitutto studiare la motivazione che porta un titolo ad aprire più alto rispetto al massimo della seduta precedente (gap up) o più basso rispetto al minimo della sessione precedente (gap down).

Oggi voglio parlarvi della situazione in cui un titolo apre in gap condizionato dall’apertura dell’indice generale di mercato di riferimento. L’esempio che mostro riguarda Fondiaria-Sai (simbolo: FSA), un titolo appartenente al paniere delle large caps italiane detto S&P/Mib40. Il 26 novembre 2008 i prezzi aprono in gap down a seguito di un’apertura negativa del Future S&P/Mib40 ed effettuano un veloce movimento ribassista nei primi cinque minuti di contrattazione.
A questo punto inizio a osservare sia il grafico a 5 minuti del Future S&P/Mib40 sia quello di Fondiaria-Sai, in ossequio a uno dei principi cardine del day-trading che afferma l’importanza di “non andare mai contro la tendenza principale dell’indice di riferimento”. Quello che noto è un movimento di inversione sul Future S&P/Mib40, tra l’altro reso ancora più significativo dalla forte ascesa del Dax Future (altro riferimento per i day-trader). Fondiaria-Sai, invece, mostra una congestione davvero invitante con una netta contrazione della volatilità di breve sotto area 13,70€. Decido così di anticipare l’eventuale breakout del massimo di giornata e compro 300 azioni a una media di 13,669€.

Il netto miglioramento del Future S&P/Mib40 spinge anche Fondiaria-Sai a effettuare un veloce movimento al rialzo fino a giungere a pochi passi da area 14€. Notando la scarsa consistenza di proposte in “lettera” ero già a 13,99€ e 13,95€ poi. I prezzi raggiungono 13,92€ e poi inizia la “battaglia” tra i trader per avere il migliore eseguito. Appena noto un buon compratore a 13,87€ colpisco senza indugi il “denaro” e vengo eseguito con i miei 300 pezzi a una media di 13,863€.

L’area di uscita dal trade era stata visualizzata considerando soprattutto la prensenza della EMA20 (media mobile esponenziale a 20 sedute), che in questo caso fungeva da resistenza dinamica.

Risultato dell’operazione: 50,20 euro netti in poco più di dieci minuti.

A cura di Nicola D’Antuonoinfo@miniday-trading.it

sabato 13 dicembre 2008

Come anticipare il breakout di un ND Point

Nel mio ebook Trading a Capitali Ridotti ho parlato ampiamente di una modalità molto interessante per sfruttare il breakout di un ND Point posto sul massimo di un 3 Wakeup Call. Si tratta di una strategia intraday che prende il nome di flashback (pp. 173-181 del mio ebook). Quando il flashback avviene al rialzo, si può sfruttare un esplosivo movimento bullish (cioè rialzista) dei prezzi dopo un veloce ribasso che inganna momentaneamente i trader entrati in apertura per sfruttare immediatamente la continuazione del trend rialzista della sessione precedente.

Lo scorso 10 dicembre è capitata un’ottima occasione per guadagnare tanto in pochissimo tempo proprio utilizzando questa strategia. Il titolo sul quale ho applicato il flashback è stato Danieli ord. (simbolo: DAN). La seduta precedente si era formato un 3 Wakeup Call con volumi eccezionali e ben oltre la media a 30 sedute (vedi grafico n. 1). Tra l’altro il massimo del 3 Wakeup Call (ND Point) era 6,95€, cioè appena pochi tick sotto l’importante soglia psicologica di 7€.

Grafico n. 1

Vediamo ora come mi sono comportato a livello operativo. Il giorno dopo ho aperto il grafico a 5 minuti e subito ho segnato una linea orizzontale sul grafico per evidenziare l’ND Point posto a 6,95€. I prezzi aprono in area 6,80€ e, dopo un veloce movimento rialzista fino a 6,87€, tornano sui minimi formando una candela shooting star (cioè “stella cadente”) nei primi 5 minuti (vedi grafico n. 2).

Grafico n. 2

La spinta ribassista si esaurisce molto presto e i prezzi cominciano a salire fino a effettuare il breakout del massimo di giornata e completando il flashback. Compro 400 azioni a 6,85€ e fisso lo stop loss a 6,80€.


Il titolo è comunque molto forte e, spinto da volumi molto alti, supera i 6,95€ e velocemente anche la soglia psicologica dei 7€. Sono pronto a liquidare la mia posizione. A seguito del breakout, nel book lo spread (cioè la differenza tra il “denaro” e la “lettera”) si allarga come avviene di solito sui titoli meno liquidi. Non mi faccio intimorire, ne ho viste davvero tante su questi titoli e so bene come comportarmi. Sono in “denaro” a 7€ e vengo immediatamente eseguito con i miei 400 pezzi.


Risultato dell’operazione: 52 euro netti in dieci minuti utilizzando 2740 euro. Questo è Trading a Capitali Ridotti! Anche il rapporto rischio-rendimento è stato massimizzato: a fronte di un rischio di 5 tick ne ho guadagnati 15 per un rapporto molto accettabile di 1:3.

A cura di Nicola D'Antuono - info@miniday-trading.it

giovedì 11 dicembre 2008

Una mia tipica seduta di trading...

Mercoledì 10 dicembre 2008. Una normale seduta di trading. Raggiungo il mio ufficio verso le ore 08,40 in modo tale da avere il tempo di riguardare i grafici della mia lista e segnarmi sui chart intraday “i livelli di attenzione” sui quali impostare un’eventuale operatività.

Ore 09,00: apre il Future S&P/Mib40 con un’intonazione abbastanza negativa. Non potendo operare in short (in base al divieto della Consob fino al 31 dicembre 2008) cerco di capire se esistono i presupposti per cercare operazioni veloci sui titoli che la seduta precedente avevano formato 3 Wakeup Call con forti volumi o comunque candele ad ampio range che fossero espressione di forza di un trend rialzista emergente. Mi concentro subito su Fastweb che, nonostante un’apertura in lap down (cioè un’apertura inferiore alla chiusura del giorno precedente, ndr) mostra ben presto i suoi muscoli al mercato dopo il 3 Wakeup Call del giorno prima.

Molto velocemente raggiunge i 19 euro senza però superarli. Sono molto vigile. Capisco che un’eventuale breakout della soglia psicologica dei 19 potrebbe innescare un veloce movimento di almeno 15-20 tick considerando la volatilità di brevissimo periodo del titolo. C’è la possibilità di lucrare almeno 40-50 euro in poco tempo rischiando anche abbastanza poco dato che il denaro si presenta abbastanza corposo.



All’improvviso un trader, probabilmente entrato in open e intimorito dalla forte resistenza dei 19€, vende circa 6.000 pezzi facendo crollare i prezzi fino a 18,62€. Il book si spacca. E’ un’ottima occasione per entrare a “prezzi stracciati” per un’operazione veloce in spread. Subito sono in denaro a 18,68€ scavalcando altri trader come me ingolositi dai prezzi attuali. Sono eseguito con 250 pezzi. Un attimo dopo sfrutto l’ampio spread per collocarmi in lettera a 18,79€. Eseguito anche qui. Bene. Sono 11 tick in di guadagno in pochi istanti. Tolte le commissioni, il guadagno è di 19,50€. Quantomeno è stato rotto il ghiaccio…

Intanto, noto che Italcementi mette il turbo e aggiorna continuamente nuovi massimi con fortissimi volumi. Ma tutto il settore è abbastanza forte. Solo Buzzi Unicem è ancora fermo e in congestione. Così, notando anche una buona copertura sui livelli del denaro, entro con 400 pezzi a 10,68€ sperando in un’accelerazione del titolo sulla scìa della performance di Italcementi. Il mio stop loss è a 10,65€. Rischio i soldi guadagnati con Fastweb. Intanto, però, gli indici hanno un improvviso forte calo generalizzato così vendo perfettamente in pareggio a 10,70€ (considerando che ho le commissioni a 4€ per eseguito). In questi casi meglio non rischiare e attendere un momento migliore.

Ore 11,00: Aprono i titoli illiquidi e sottili. Due sono contenuti nella mia lista. Si tratta di Danieli Risparmio e Danieli ordinarie. Entrambe avevano realizzato il giorno prima un 3 Wakeup Call con volumi spettacolari. La mia preferenza è però sulla versione ordinaria del titolo perché aveva un ND Point posto appena sotto la soglia psicologica dei 7€, dunque molto significativo. Invece, a partire è la versione risparmio che accelera ben presto con una forza disarmante lasciandomi di stucco. Non mi perdo d’animo e vado sull’ordinaria. C’è un flashback in formazione (puoi osservare i grafici nel prossimo articolo, ndr). Entro a 6,85€ con 400 pezzi e stop loss a 6,80€. C’è forza e ci sono i volumi. Il trade appena aperto promette davero bene! I prezzi superano velocemente i 7€ e all’improvviso il book – come era logico aspettarsi quando avviene un break sui titoli illiquidi – si spacca momentaneamente presentando come miglior denaro 6,905€ e come miglior lettera 7,035€. Per non rischiare più di tanto mi metto in denaro a 7€ con i miei 400 pezzi e vengo ben presto eseguito. Ho guadagnato 15 tick rispetto ai 5 di rischio. Risk/reward molto buono di 1:3. Risultato: 52 euro al netto delle fees.

A questo punto, avendo accumulato 71,50 euro in poco più di tre ore, decido di staccare. Posso riposarmi un po’. Si riprende nel pomeriggio. Ma ormai la giornata è fatta. Da domani si ricomincia daccapo…

a cura di Nicola D'Antuono