mercoledì 17 dicembre 2008

Come "inchiodare" il prezzo e identificare i minimi

Quando nel titolo di questo post ho scritto il verbo “inchiodare”, la mia intenzione era proprio quella di esprimere il reale significato del termine e cioè quello di “fissare”, “bloccare”. Si può, dunque, inchiodare il prezzo su una base immaginaria di un grafico identificando i minimi (bottom) di mercato con una buona precisione? La risposta è affermativa e, aggiungerei, lo è grazie all’identificazione di determinate configurazioni grafiche che ricorrono con una certa frequenza sui mercati finanziari (i cosiddetti pattern grafici).

Premetto che quando parlo di identificare i pattern allo scopo di valutare la presenza di minimi di mercato (siano essi di breve o medio-lungo periodo), mi riferisco a uno studio statistico degli eventi che nel corso del tempo ha evidenziato una elevata probabilità di successo del pattern stesso. Insomma, attraverso questa prassi analitica, si riesce a partire con un vantaggio competitivo nella scelta dei titoli (stock picking) che potrebbero avere le caratteristiche intrinseche necessarie per segnalare la presenza di un minimo.

Fatta questa premessa, bisogna ora capire qual è il pattern che può fornirci una così importante informazione. L’aiuto proviene da una dottrina molto antica, nata in Giappone nel 1700, che prende il nome di Candlestick Analysis. Si tratta di una disciplina che analizza l’andamento del prezzo sui mercati finanziari attraverso una rappresentazione grafica effettuata tramite le “candele”. Queste ultime ci forniscono l’escursione del prezzo di un certo strumento finanziario in un determinato periodo di tempo. Ora, senza entrare nel dettaglio più generale di questa tanto affascinante quanto “concreta” disciplina, cerchiamo di studiare il pattern che grazie all’analisi a candele può aiutarci a identifcare un minimo di mercato (o su un titolo azionario).

Il riferimento al verbo “inchiodare” all’inizio di questo post non era poi così tanto casuale. Infatti, il pattern che studiamo oggi è il cosiddetto hammer, che vuol dire appunto “martello”.


Come si evince dalla figura tratta dal mio ebook Trading a Capitali Ridotti, l’hammer è formato da un piccolo corpo (real body) - dove il colore non ha molta importanza (anche se è ancora più significativo in caso di chiusura positiva) – e da una lunga coda inferiore (lower shadow) che, secondo Steve Nison (guru dell’analisi candlestick), risulta preferibile quando è almeno due o tre volte superiore all’altezza del corpo. Proprio la lunga coda dell’hammer ha un significato decisamente importante nella valutazione di questo pattern. Essa identifica un movimento molto accentuato al ribasso che viene poi “cancellato” dalla presa di posizione dei compratori (Tori) che riportano il prezzo quasi sui massimi di seduta (se il time frame studiato è quello giornaliero).

Per comprendere ancora meglio l’importanza di questo pattern, voglio ora mostrare alcuni esempi pratici su un time frame giornaliero (daily) che mostrano come l’hammer abbia identificato i bottom su un titolo (meglio ancora quando i volumi dell’hammer sono molto alti).


A cura di Nicola D’Antuonoinfo@miniday-trading.it

Autore dell’ebook “Trading a Capitali Ridotti”

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