lunedì 15 dicembre 2008

Come sfruttare i gap in apertura

Una delle strategie preferite da market maker e day-trader è quella di lavorare i gap in apertura. Un gap non è altro che un “vuoto” esistente tra l’apertura di oggi e il massimo (gap up) o il minimo (gap down) di ieri. Insomma, rappresenta un’area del prezzo in cui non sono avvenute contrattazioni. Per capire come sfruttare un gap in apertura, bisogna innanzitutto studiare la motivazione che porta un titolo ad aprire più alto rispetto al massimo della seduta precedente (gap up) o più basso rispetto al minimo della sessione precedente (gap down).

Oggi voglio parlarvi della situazione in cui un titolo apre in gap condizionato dall’apertura dell’indice generale di mercato di riferimento. L’esempio che mostro riguarda Fondiaria-Sai (simbolo: FSA), un titolo appartenente al paniere delle large caps italiane detto S&P/Mib40. Il 26 novembre 2008 i prezzi aprono in gap down a seguito di un’apertura negativa del Future S&P/Mib40 ed effettuano un veloce movimento ribassista nei primi cinque minuti di contrattazione.
A questo punto inizio a osservare sia il grafico a 5 minuti del Future S&P/Mib40 sia quello di Fondiaria-Sai, in ossequio a uno dei principi cardine del day-trading che afferma l’importanza di “non andare mai contro la tendenza principale dell’indice di riferimento”. Quello che noto è un movimento di inversione sul Future S&P/Mib40, tra l’altro reso ancora più significativo dalla forte ascesa del Dax Future (altro riferimento per i day-trader). Fondiaria-Sai, invece, mostra una congestione davvero invitante con una netta contrazione della volatilità di breve sotto area 13,70€. Decido così di anticipare l’eventuale breakout del massimo di giornata e compro 300 azioni a una media di 13,669€.

Il netto miglioramento del Future S&P/Mib40 spinge anche Fondiaria-Sai a effettuare un veloce movimento al rialzo fino a giungere a pochi passi da area 14€. Notando la scarsa consistenza di proposte in “lettera” ero già a 13,99€ e 13,95€ poi. I prezzi raggiungono 13,92€ e poi inizia la “battaglia” tra i trader per avere il migliore eseguito. Appena noto un buon compratore a 13,87€ colpisco senza indugi il “denaro” e vengo eseguito con i miei 300 pezzi a una media di 13,863€.

L’area di uscita dal trade era stata visualizzata considerando soprattutto la prensenza della EMA20 (media mobile esponenziale a 20 sedute), che in questo caso fungeva da resistenza dinamica.

Risultato dell’operazione: 50,20 euro netti in poco più di dieci minuti.

A cura di Nicola D’Antuonoinfo@miniday-trading.it

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