giovedì 15 gennaio 2009

La recessione, un grosso processo di rinnovamento

Salve cari lettori, oggi vorrei parlarvi di una tematica di estrema attualità, cioè la recessione che ognuno di noi sta sperimentando e vivendo da alcuni mesi a questa parte. La fase della recessione è un processo naturale del mercato. Non deve essere vista come una cosa estremamente negativa, certo si attraversa un periodo difficile e pesante, ma se guardata a fondo si tratta di una vera e propria barriera per i consumatori.

Alcuni di voi staranno sbalzando dalla propria sedia con la fatidica domanda: "Ma che... sta raccontando questo?". In realtà a mio avviso, i consumatori e i piccoli risparmiatori sono di certo investiti dalla recessione, ma in via del tutto indiretta,e non sono sicuramente le prime vittime. Mi spiego meglio.

La recessione è una fase di “pulizia” del mercato, cioè smaschera e leva completamente via i cattivi investimenti dal mercato. Se ci fate caso infatti, le aziende solide e con un bilancio patrimoniale di alta qualità stanno comunque subendo il blocco della recessione con una diminuzione della crescita finanziaria, ma non sono di certo sull’orlo del baratro, come sta succedendo per quelle aziende che presentano un cattivo stato patrimoniale e che sono immerse in un grave deficit patrimoniale. Un esempio lampante sono l’attuale caso di Ford e General Motors.

L’instabilità dei loro rendiconti era osservabile molto tempo prima di questa recessione, in quanto presentavano un leverage davvero disastroso. Perciò se non sarà l’intervento del governo a salvarle (di conseguenza dei contribuenti), possono già cominciare a dichiarare banca rotta. Dite la verità, per coloro che non sono degli analisti fondamentali, ma dei risparmiatori o anche consumatori, era inimmaginabile che Ford fosse allo stremo. Eppure ultimamente ha sfoggiato numerosi modelli di auto nuove. Infatti, osservando il caso dal punto di vista di un consumatore è possibile addirittura convincersi del contrario.

Ecco allora che è intervenuta la recessione, e ha letteralmente smascherato in pubblico l’altra faccia della medaglia. Perciò le vere vittime di una recessione sono in primo luogo, giustamente, le aziende di scarsa qualità e poco solide. Queste aziende se non sarà per il disperato intervento del pacchetto di salvataggio (e del conseguente aumento del debito pubblico) verranno spazzate via. Dopo questa recessione solo le migliori aziende rimarranno, e questo vale per tutti i settori, non solo per auto e finanziari. Rimarranno le aziende di alta qualità, più sicure e i più solide, ma non resteranno sole, perché il mercato si rigenera sempre con la nascita di nuovi componenti, in sostituzione a quelli vecchi e mal funzionanti.

Il succo del post è comunque farvi capire che con le opzioni è stato possibile, con tutta la sicurezza della posizione long, guadagnare somme davvero consistenti a seguito del crollo di questi colossi. Pensate a quanta capitalizzazione hanno perso queste aziende. Ma allora dove sono andati a finire tutti quei soldi? Di certo non sono spariti…

A Cura di Giovanni Romano

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